Ambiente: “Mettiamoci in RIGA” punta su buone pratiche per ridurre l'impatto della filiera alimentare

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Visita di studio della linea LQS del Progetto del MiTE, rappresentanti di quattro Regioni e le due Province autonome guardano a LIFE SU-EATABLE e i-REXFO LIFE.

Roma, 15 luglio - Mangiare sano e ridurre gli sprechi di cibo fa bene innanzitutto al Pianeta. Sulla dimensione ambientale delle scelte che vengono compiute lungo tutta la filiera alimentare, fino alle nostre tavole, si è discusso nel corso della visita di studio che il progetto “Mettiamoci in RIGA” del Ministero della Transizione Ecologica ha realizzato in modalità video conferenza lo scorso 14 luglio.

La linea LQS del Progetto ha infatti proposto ai rappresentanti di quattro Regioni (Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo) e delle due Province autonome di Trento e Bolzano, le buone pratiche contenute nei due progetti LIFE SU-EATABLE e i-REXFO. L’obiettivo è quello indicato dalla linea “LQS-Piattaforma delle Conoscenze” del Progetto stesso, realizzato a valere sul PON Governance 2014-2020 per rafforzare la capacità di governance amministrativa in campo ambientale: promuovere la replicazione di queste buone pratiche, attraverso un percorso di conoscenza e di affiancamento per adeguare la buona pratica alle effettive necessità dell’istituzione e del suo territorio.

Attraverso i referenti di progetto (di LIFE SU-EATABLE ha parlato Simona Castaldi dell’Università della Campania per la Fondazione Barilla, Francesco Fantozzi dell’Università di Perugia per i-REXFO LIFE), coadiuvati dalle unità tecniche specialistiche Sogesid / LQS Mettiamoci in RIGA, sono state portate all’attenzione le esperienze che hanno animato i due progetti, entrambi incentrati, seppur da differenti punti di vista, a ricostruire un rapporto sano tra uomo e risorse naturali.

Promuovere una dieta sana e insieme sostenibile, cioè attenta alle emissioni prodotte, è l’obiettivo di LIFE SU-EATABLE. Per raggiungerlo, si rivolge con un set di azioni a mense aziendali, scuole, ma anche a negozi e ai semplici comportamenti individuali. Un database permette di calcolare quanto valga il nostro pranzo o la nostra cena in termini di emissioni di Co2, così come di acqua utilizzata e di rifiuti prodotti. Da qui la possibilità di calibrare una dieta bilanciata, che non faccia solo bene alla salute ma anche all’ecosistema, con la possibilità di misurare i risparmi di risorse naturali ottenuti. Manuali, guide, materiali informativi e contenuti video sono parte di un progetto che guarda molto a comunicare per rafforzare la sensibilità comune.

I-REXFO LIFE si rivolge invece a un modello di business per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, attraverso la valorizzazione del cibo scaduto. Il progetto si focalizza sugli scarti dell’industria alimentare e delle aziende agricole, della grande distribuzione e della ristorazione: attraverso un software sviluppato in sede accademica, disponibile online gratuitamente, permette di studiare la più efficiente modalità di raccolta e impiego di cibo scaduto per la produzione di biogas. Lo stesso software sarà quindi poi in grado di misurare i risparmi di acqua, quelli in termini di emissioni e l’energia prodotta. Il sistema, già sperimentato in Umbria, determina risparmi che possono poi finanziare attività di sensibilizzazione per i consumatori e per tutti gli attori economici, rivolte all’utilizzo di cibo in scadenza o non esteticamente appetibile, come alla donazione di eccedenze a enti caritatevoli e banchi alimentari.